A
ll’inizio degli anni ’70 il settore del vivaismo viticolo in Trentino era caratterizzato dalla presenza di una cooperativa che raggruppava una trentina di soci e da un certo numero di vivaisti dislocati in varie zone del Trentino che operavano singolarmente.

Si sentiva quindi, soprattutto da parte degli operatori più responsabili, l’esigenza di un punto d’incontro che andasse al di là dei puri rapporti personali tra i singoli e coinvolgesse in un’associazione provinciale di categoria tutti gli operatori del settore.

Nel frattempo nel vivaismo viticolo era in atto una trasformazione radicale delle produzioni con l’acquisizione e la moltiplicazione di materiale clonale reso via via disponibile dagli istituti che operavano a livello nazionale e localmente dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Questo salto di qualità del vivaismo viticolo, oltre alle migliorate tecniche produttive, rendeva sempre più importante lo scambio di informazioni fra i produttori.

Si può dire che le basi per la creazione di un’associazione furono poste in occasione di un viaggio di studio a Geisenheim, in Germania, in cui si incontrarono il Dottor Gino Salvaterra, responsabile per la viticoltura trentina presso l’Assessorato Provinciale, il Dottor Enzo Todeschini (Direttore dei Vivai Cooperativi di Padergnone) e il Cav. Vittorio Vindimian, titolare di una storica azienda vivaistica. Da queste prime conversazioni informali si addivenne col coinvolgimento di tutte le più significative aziende vivaistiche viticole trentine che appoggiarono l’iniziativa, alla costituzione dell’Associazione Vivaisti Viticoli Trentini in sigla AVIT. Successivamente AVIT, in rappresentanza di tutti i vivaisti viticoli trentini, veniva a far parte di AFLOVIT (associazione che raggruppa i florovivaisti trentini) perfezionando in tal modo il percorso associativo a suo tempo iniziato.

L’Associazione in definitiva ha avuto il merito di favorire i contatti fra gli operatori associati che vanno al di là di mere informazioni di mercato, agevolandoli nell’attivare programmi pubblicitari, nonchè il reperimento e la moltiplicazione di materiali sempre più selezionati come richiesto dalla moderna viticoltura. L’Associazione inoltre poteva così inviare due rappresentanti per il Trentino in seno al Consiglio d’Amministrazione dell’Associazione Nazionale MIVA (Molti Italiano Viticoli Associati) ed organizzare in Trentino un congresso in cui convennero vivaisti che rappresentavano tutte le zone d’Italia.

N
el 2012 la vecchia associazione vivaisti viticoli trentini – AVIT ha deciso di costituire il Consorzio Vivaisti Viticoli Trentini, mantenendo la vecchia sigla AVIT. Il Consorzio non ha finalità speculative, ma si propone il continuo miglioramento dei materiali di moltiplicazione (portainnesti, marze, varietà), nonché stimolare e gestire iniziative ritenute idonee al miglioramento genetico e sanitario del materiale vivaistico, reperire, produrre e mantenere tale materiale sano.